Poesia del: 08 Luglio 2019
IL SEGNALE
Hai ragione, di questo mondo
ne perdiamo il senso
c’è vuoto in ogni cosa
il male in ogni cosa
ma rimanga salda la voce
la tormentosa voce
e sappia rientrare l’anima
nell’arsura degli sguardi.
Scuotendo le catene
squarciando l’ordito
ti porto dove non vuoi andare
sicuro del gioco e della scelta
consapevole che non ci sarà mai ricatto
nella mia sofferenza sbandierata
né l’ira del disperato
avrà mai ragione sul mio cuore innamorato.
Sia dunque simulato il mio furore
e diventi vento possente
che ti sollevi dall’angoscia
diventi il segnale atteso per lo slancio
oltre ogni nube oltre ogni profonda notte
perché tu sola sia
sguardo e specchio del mio mondo
tu sola la santa e il demone
tu sola la vita e la sua morte.
di Bonifacio Vincenzi
Poesia del: 07 Luglio 2019
O CAPITANO! MIO CAPITANO!
O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
la nave ha superato ogni ostacolo, l’ambìto premio è conquistato,
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
occhi seguono l’invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;
ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il Capitano,
caduto, gelido, morto.
O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgi – per te è issata la bandiera – per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri – per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;
ecco Capitano! O amato padre!
Questo braccio sotto il tuo capo!
È solo un sogno che sul ponte
sei caduto, gelido, morto.
Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili
non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà,
la nave è all’ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;
esultate coste, suonate campane!
Mentre io con funebre passo
percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, gelido, morto.
Poesia del: 06 Luglio 2019
“ISTERIA”
Poesia del: 05 Luglio 2019
L’eco del silenzio
Vibrato scalpella nel vento
il viatico dall’oscuro sentore,
dell’attimo che stillicida suggeva
un distillato di pampini e fiele
un distillato, di pampini e fiele
un disturbo che puzza di pioppo
che Urano m’ammanti quest’impeto sordo
che fagociti il lutto del milite ignoto
che per quanto col fuoco si levi nel cielo
resteranno le ceneri ad accoglierne l’eco
…uno spartito di vermi a suonarne il silenzio…
silenzio… silenzio… silenzio…
che ogni retore a propria dimora voca
e nel diaframma accomoda una misticanza di larve.
Poesia del: 04 Luglio 2019
INGIUSTIZIA
L’ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.
Gli oppressori si fondano su diecimila anni.
La violenza garantisce: Com’è,così resterà.
Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda
e sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.
Ma fra gli oppressi molti dicono ora:
quel che vogliamo,non verrà mai.
Chi ancora è vivo non dica: mai!
Quel che è sicuro non è sicuro.
Com’è, così non resterà.
Quando chi comanda avrà parlato,
parleranno i comandati.
Chi osa dire: mai?
A chi si deve,se dura l’oppressione?A noi.
A chi si deve,se sarà spezzata? Sempre a noi.
Chi viene abbattuto,si alzi!
Chi è perduto,combatta!
Chi ha conosciuto la sua condizione,come lo si potrà fermare?
Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani
e il mai diventa: oggi!
Poesia del: 03 Luglio 2019
A volte le persone,
I rapporti e i legami,
ci credono interruttori.
On – Off
Talvolta solo secchi da riempire e svuotare.
In – Out
Ci si può sentire come una tazza,
e l’orlo sussurra parole di conforto.
Quando si è in lavastoviglie,
si è colpiti dall’acqua,
Bollente.
Ci si sveglia più puliti e più soli,
privi di quel liquido cosi compagno.
Si condivide lo spazio e ci si ripulisce.
Ciclicamente.
Poi c’è il lavaggio rapido,
che fa allontanare prima del tempo.
di Silvia Scalingi
Poesia del: 02 Luglio 2019
SORRIDI DONNA
Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.
Poesia del: 01 Luglio 2019
MENTRE IL MIO CUORE BATTE
Penso al domani, a ciò che vedo
Cerco il silenzio, il pensier fugge
Non sento calor, non v’è più credo
Il tempo vola, l’anima si strugge
Ciò che domino non mi acquieta
Ho paura del vuoto, la mente s’ugge
Non posso più oscurare la meta
Il cuore mio batte e non si ferma
Mentre la vita scorre irrequieta
di F. joel T.
Poesia del: 30 Giugno 2019
IL PIU’ BELLO DEI MARI
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
Poesia del: 29 Giugno 2019
NON TI ARRENDERE
Non ti arrendere, ancora sei in tempo
per arrivare e cominciar di nuovo,
accettare le tue ombre
seppellire le tue paure
liberare il buonsenso,
riprendere il volo.
Non ti arrendere perché la vita e cosi’
Continuare il viaggio
Perseguire i sogni
Sciogliere il tempo
togliere le macerie
e scoperchiare il cielo.
Non ti arrendere, per favore non cedere
malgrado il freddo bruci
malgrado la paura morda
malgrado il sole si nasconda
E taccia il vento
Ancora c’e’ fuoco nella tua anima
Ancora c’e’ vita nei tuoi sogni.
Perché la vita e’ tua
e tuo anche il desiderio
Perché lo hai voluto e perché ti amo
Perché esiste il vino e l’amore,
e’ vero.
Perché non vi sono ferite che non curi il tempo.
Aprire le porte
Togliere i catenacci
Abbandonare le muraglie
Che ti protessero
Vivere la vita e accettare la sfida
Recuperare il sorriso
Provare un canto
Abbassare la guardia e stendere le mani
aprire le ali
e tentare di nuovo
Celebrare la vita e riprendere i cieli.
Non ti arrendere, per favore non cedere
malgrado il freddo bruci
malgrado la paura morda
malgrado il sole tramonti e taccia il vento,
ancora c’e fuoco nella tua anima,
ancora c’e vita nei tuoi sogni,
perché ogni giorno e’ un nuovo inizio
perché questa e’ l’ora e il miglior momento
perché non sei sola, perché io ti amo.
di Mario Benedetti
Poesia del: 28 Giugno 2019
I GIUSTI
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere un’etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina, che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Queste persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
Jorge Luis Borges
Poesia del: 27 Giugno 2019

Io non ti amo,
il mio non è amore.
Hai ragione!
Il mio non è amare, ma cercare
la persona che io immagino
e che non sei tu.
Non sei tu la persona che
ho conosciuto anni addietro.
Non posso cambiarti.
Ma ha le tue sembianze,
le tue labbra, i tuoi capelli,
i tuoi occhi, le tue mani,
la tua voce.
Sei tu forse la sua immagine?
di Eduardo Zumpano – Tempesta e quiete
Poesia del: 26 Giugno 2019
La notte già dilegua; il ciel rosato
fresco di pioggia e tenero d’aurora,
trepido attende il dio che s’è destato.
Ecco: un barbaglio. È la sua faccia d’oro
di vetta al monte; è il puro dio che sorge
tra un palpitar di voci alto e sonoro.
Fra i pampani rosati, ora ogni goccia
è gemma, e il verde tenero, smeraldo.
Son pagliuzze d’argento in ogni roccia.
Le case sparse tra i filari erbosi
sembrano il fumigar d’alito immenso
d’una mandria di buoi che si riposi.
di Luigi Ugolini
Poesia del: 25 Giugno 2019
L’ uomo libero non ha confini,
il suo limite è l’ infinito,
le sue vie sono sempre aperte
come le porte di un tempio invisibile
è lui, il sacerdote dell’ignoto
L’uomo libero spregia le catene
ma non si lascia travolgere dalla lotta,
il suo campo di battaglia è la vita,
la prima preoccupazione, l’amore.
L’uomo Libero è vento:
accende le ceneri addormentate,
spettina le foglie degli alberi,
grida dall’alba del sole
al tramonto della luna
per ricordare al mondo
una sola parola: libertà!
Domenico Turco
Poesia del: 24 Giugno 2019
I MURI DI BELFAST E NON SOLO
I muri sono lì che ci guardano ancora.
Non si destano preoccupazione,
se ne stanno a banchettare con i cancelli,
sicuri che non si apriranno nemmeno quelli.
Difficile pensare come solo un muro sa fare.
Difficile poi immaginare quante ferite egli ha da sopportare.
A volte scudo, a volte nudo.
Gli basta stare lì a mitigare.
La perenne condanna a spezzare.
Ma di notte,
quando tutto acquista un significato,
c’è chi lo guarda e ci vede solo un bel porticato.
Come se in realtà
un filo spinato
fosse parte di un giardino incantato.
Colori, arte e graffiti gli si buttano a capofitto,
come se quella calce schivasse un conflitto.
I loro scheletri sudano insane contraddizioni,
le crepe sono complici di aspiranti visioni.
I muri non sanno dove abitare.
Con la loro frequenza ti fanno tremare.
Silvia Scalingi
Poesia del: 23 Giugno 2019
10 AGOSTO
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d’un pianto di stelle lo innondi
quest’atomo opaco del Male!
G.Pascoli
Poesia del: 22 Giugno 2019
IL LONFO
Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.
È frusco il lonfo! È pieno di lupigna
arrafferìa malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi, in segno di sberdazzi
gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.
FOSCO MARAINI
Poesia del: 21 Giugno 2019
Sei la terra e la morte.
La tua stagione è il buio
e il silenzio. Non vive
cosa che più di te
sia remota dall’alba.
Quando sembri destarti
sei soltanto dolore,
l’hai negli occhi e nel sangue
ma tu non senti. Vivi
come vive una pietra,
come la terra dura.
E ti vestono sogni
movimenti singulti
che tu ignori. Il dolore
come l’acqua di un lago
trepida e ti circonda.
Sono cerchi sull’acqua.
Tu li lasci svanire.
Sei la terra e la morte.
di Cesare Pavese
3 dicembre 1945
Poesia del: 20 Giugno 2019
Oh me, oh vita!
Domande come queste mi perseguitano,
infiniti cortei d’infedeli,
città gremite di stolti,
che vi è di nuovo in tutto questo,
oh me, oh vita!
Risposta:
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
di Walt Whitman
Poesia del: 19 Giugno 2019
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
di Giacomo Leopardi
Poesia del: 18 Giugno 2019

abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua
ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi
amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
Poesia del: 17 Giugno 2019
INVICTUS
“Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d’ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:Io sono il capitano della mia anima.”
WILLIAM ERNEST HENLEY
(recitata quotidianamente da Nelson Mandela per alleviare gli anni della sua prigionia durante l’apartheid )
Poesia del: 16 Giugno 2019
Sulla strada bagnata di pioggia
si riflette con grigio bagliore
la luce di una lampada stanca:
e tutt’intorno è silenzio.
Poesia del: 15 Giugno 2019
CHIUNQUE NASCE A MORTE ARRIVA
Chiunche nasce a morte arriva
nel fuggir del tempo; e ’l sole
niuna cosa lascia viva.
Manca il dolce e quel che dole
e gl’ingegni e le parole;
e le nostre antiche prole
al sole ombre, al vento un fummo.
Come voi uomini fummo,
lieti e tristi, come siete;
e or siàn, come vedete,
terra al sol, di vita priva.
Ogni cosa a morte arriva.
Già fur gli occhi nostri interi
con la luce in ogni speco;
or son voti, orrendi e neri,
e ciò porta il tempo seco.”
Poesia del: 14 Giugno 2019
SE MI SCAMBIASSI CON TE
Per un giorno forse vedrei colori diversi,
Forse più sbiaditi.
Avrei forse sempre qualche motivetto in testa
E piani inclinati come base.
Avrei la forza di svegliarmi con poche ore di sonno
O di vivere profondamente ogni scatto o respiro.
Avrei degli occhi verdi e un sorriso da invidiare,
Una cartina piena di dettagli
E un profumo da esploratore.
Avrei la prontezza di riflessi sempre nello zaino
E una voglia di volare come amuleto.
Avrei tutto sotto controllo e nulla per scontato,
Una fame di bontà
E un cuore grande e gentile.
Silvia Scalingi
Poesia del: 13 Giugno 2019
MA DIMMI TU QUESTI NEGRI
Ma dimmi tu questi negri
che vengono a prendersi per disperazione
ciò che noi ci prendemmo con la violenza,
la spada e la croce santa,
lasciandoci dietro solo disperazione
Ma dimmi tu questi negri
che hanno cellulari e guardano le nostre donne,
mentre noi da sempre
ci fottiamo le loro
un tanto a botta nelle strade nere delle periferie,
e prendiamo il silicio dalle cave delle loro terre,
e come osano poi questi negri
avere desideri proprio uguali ai nostri
manco fossero umani
Ma dimmi tu questi negri che attraversano il mare
come se fosse messo lì per viaggiare
e non per tenerli lontani,
per galleggiare e non per affondare,
per andare e non per tornare
Ma dimmi tu questi negri
ex schiavi dei bianchi
che vengono qui a rubarci il pane
proprio ora che gli schiavi siamo noi
Messi in ginocchio e catene
da politici e finanzieri bianchi
con colletti bianchi
e canini e incisivi sorridenti
e perfettamente bianchi,
che in meno di trent’anni
ci hanno fatto schiavi
Ma dimmi tu questi negri
che hanno scoperto ora che la terra è una,
è rotonda,
e che a seguire la rotta della loro fame
Si arriva dritti dritti alla nostra opulenza
Ma dimmi tu questi negri
che facessero come i nostri nonni:
cioè tornare nella giungla e sui rami alti
visto che sono loro i nostri progenitori
e che l’umanità è tutta africana
Ma dimmi tu questi negri che non rispettano i confini della nostra ignoranza e i muri della nostra paura
Ma dimmi tu questi negri che persino si comprano le sigarette
dopo che noi ci siamo fumati le loro foreste,
le loro miniere,
il loro passato,
il loro presente
ma abbiamo commesso l’imperdonabile errore di lasciargli una vita
e un futuro
a cui dimmi tu, questi negri,
non rinunciano mica
Ma dimmi tu questi negri
che si portano il loro Dio da casa
anziché temere il nostro,
e sanno ninna nanne e leggende e favole più antiche delle nostre e parlano male la nostra lingua
Ma benissimo le loro che però noi non capiamo.
Ma dimmi tu questi negri a cui non vogliamo stringere la mano
né far mettere piede in casa,
sebbene a ben guardare
abbiano i palmi delle mani e dei piedi perfettamente bianchi
Proprio come i nostri.
Andrea Melis
Poesia del: 12 Giugno 2019
SERENO
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
Immortale.
Giuseppe Ungaretti
Poesia del: 11 Giugno 2019
PENSA CHE SI MUORE
Pensa che si muore e che prima di morire
tutti hanno diritto
a un attimo di bene.
Ascolta con clemenza.
Guarda con ammirazione le volpi,
le poiane, il vento, il grano.
Impara a chinarti su un mendicante,
coltiva il tuo rigore
e lotta fino a rimanere senza fiato.
Non limitarti a galleggiare,
scendi verso il fondo
anche a rischio di annegare.
Sorridi di questa umanità
che si aggroviglia su se stessa.
Cedi la strada agli alberi.
Franco Arminio
Poesia del: 10 Giugno 2019
CONTEMPLANDO L’EMPIREO
Mentre le ombre dei pianeti,
si piroettano baldanzosamente
sulle tracce dell’innocente sfera solenne,
ed orbitando attorno al nulla,
rimangono fedeli alla loro via;
gli esseri senzienti non si colano nella corrente liquida,
bensì si assodano, alzano il capo alla volta celeste,
prendono respiro,
e si riparano dalla dispotica caduta,
lasciandosi lambire soltanto dal dolce vento.
Non blaterano inutilmente,
non rimpiangono i tempi floridi
sorvolando ogni speranza;
ma ascoltano il silenzio,
ed inquieti ricercano il sentiero
che possa dar loro luce profonda.
Nel contempo i licantropi si nascondo al buio,
osservano e prendono atto,
e senza comprender nulla,
inseguono l’impresa con gelida cognizione.
F. Joel T.
Poesia del: 9 Giugno 2019
UNA MENTALITA’
A “monte” risiede il vizio
della mentalità mafiosa.
La mafia non sta solo
negli odiosi crimini,
mafia è anche sottinteso,
sotterfugio che si insinua
nelle abitudini linguistiche
di inconsapevoli onesti.
Mafia è interdizione
a comunicare, censura;
è incentivo affinchè
sospetto e diffidenza
cancellino ogni verità.
Mafia è trascurare i muri
privi d’intonaco,
lasciare che le cartacce volino
e che la loro ombra
imbratti la terra;
abbandonare i “vuoti a perdere”
e le deformate plastiche
quale ritratto del degrado.
Uomo dai doppi fini,
ricerca lo scambio
di pensieri “franchi”
in zona “franca” del pensiero;
purtroppo, questo è
il solo e debole
antidoto al male.
Raccogli le cartacce
e ogni altra varietà di rifiuti;
di tua iniziativa
spazza la strada, intonaca
e non sarà del tutto vano.
Valentino Zeichen
da “Poeti contro la mafia”
Poesia del: 8 Giugno 2019
TORRENTISTICA
Nelle gole latenti, sue all’acque sprofondo
assorto scivolo, senza perdere il senso
di te, o mio alveo diletto, pudibondo
di tatto infino alla foce, che sigeta mi lice
e sussulta in sussurro mi dice: “Immenso,
è ‘l mi’ equoreo, esteso ‘l subisso mio core
tutto in un calice mescio, o vermiglio
di labbra, per te, ch’in tralice il consiglio
rimiri mirabile, perché sete non tolleri
non tolleri ardore
e disseti con le gocce del cielo,
con le gocce del cielo,
il tuo Amore.
L.P.
Poesia del: 7 Giugno 2019

SOGNI…
mentre favole, e sogni orno, e disegno,
io lor, folle ch’io son, prendo tal parte,
che del mal che inventai piango, e mi sdegno.
Ma forse, allor che non m’inganna l’arte,
piú saggio io sono? È l’agitato ingegno
forse allor piú tranquillo? O forse parte
da piú salda cagion l’amor, lo sdegno?
Ah che non sol quelle, ch’io canto, o scrivo,
favole son; ma quanto temo, o spero,
tutto è menzogna, e delirando io vivo!
Sogno della mia vita è il corso intero.
Deh tu, Signor, quando a destarmi arrivo,
fa ch’io trovi riposo in sen del Vero.-
Pietro Metastasio
Poesia del: 6 Giugno 2019

SINTOMATOLOGIA DELL’AMORE
Quando la morte avrà il tuo viso
allora io mi abbandonerò ad essa,
Intriso dell’acqua dei tuoi occhi,
con la mia anima compromessa.
Mi lascerò cullare da essa
così come fece Saffo,
Poetessa che soffrì per amore
e ne morí saltando d’un passo.
Vorrei riposare in un tuo abbraccio
per lenire di entrambi i mali,
Scaccio, giudico e rilascio
i miei pensieri tutti disuguali.
Un abbraccio infinito ed eterno
Che come amore e psiche perduri
fermo nel tempo, come fosse da un sogno
Il risveglio con un bacio, che per sempre duri.
-Sogno-
Leo Cerbini
Poesia del: 5 Giugno 2019
Trafitto da un raggio di sole:
Ed è subito sera.”
Salvatore Quasimodo
Poesia del: 4 Giugno 2019
UN ATOMO NELL’UNIVERSO
“Ci sono onde che si frangono
montagne di molecole
ciascuna stupidamente intenta ai fatti suoi
milioni di milioni, divise,
eppure formano una spuma bianca, all’unisono.
Un’era dopo l’altra
prima che gli occhi potessero vederle
anno dopo anno
rimbombare contro la riva come ora.
Per chi, per cosa?
Su un pianeta morto
senza nessuno da intrattenere.
Senza posa
torturate dall’energia
sprecata prodigiosamente dal Sole
riversata nello spazio.
Una pulce fa ruggire il mare.
Nelle profondità marine
tutte le molecole ripetono
la struttura delle altre
finché se ne formano di nuove e più complesse.
Queste ne creano altre come loro
e una nuova danza ha inizio.
Crescendo in dimensioni e complessità
esseri viventi
masse di atomi
DNA, proteine,
danzano in strutture sempre più intricate.
Fuori dalla culla
sulla terra asciutta
eccolo
in piedi:
atomi con la coscienza
materia con la curiosità.
Di fronte al mare
stupito dallo stupore: io
un universo di atomi
un atomo nell’universo.”
Richard Feynman
Poesia del: 3 Giugno 2019

Poesia del: 2 Giugno 2019
ALLA MIA NAZIONE
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
Pier Paolo Pasolini
Poesia del: 1 Giugno 2019
SOLITUDINE
Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte – eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.
Emily Dickinson
Poesia del: 31 Maggio 2019
ODE AL GIORNO FELICE
Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Camminando,dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Pablo Neruda
Poesia del: 29 Maggio 2019
VEGLIA
Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Giuseppe Ungaretti
Poesia del: 28 Maggio 2019
Fanfare di motori
mi accompagnano i pensieri;
ma al suon di una lumaca
mi meraviglio!
Stefano Riccio
Poesia del: 27 Maggio 2019
POESIA PER I J
Ma quante persone ti entrano nel cuore e si annidano.
Quanti alleati.
Quanta incoerenza tra sentimenti e legami.
Quanta pazienza
bisognosa
quanta profondità in una sera intorno ad un tavolo.
Ci si nasconde,
Chi dietro una sbronza nuova,
Non voluta, rimpianta
Chi dietro un sentimento nuovo,
Non previsto
Fragile
Nel sonno torbido
Mani che fanno un caldo
Elettrico
Respiri il magnetismo.
Il futuro fischia calci di punizione
L’arbitro se ne sta seduto a riposare
Il cartellino rosso ti fa tacere
Ti voglio solo abbracciare
Me ne devo andare.
Silvia Scalingi
Poesia del: 26 Maggio 2019
IO NON SONO
Che cosa farò, musulmani?
Non mi riconosco più…..
Io non sono né cristiano né ebreo,
né magio né musulmano.
Io non sono dell’Est né dell’Ovest,
né della terra né del mare.
Io non provengo dalla miniera della natura
né dalle stelle orbitanti.
Io non sono della terra o dell’acqua,
del vento o del fuoco.
Io non sono dell’empireo
né della polvere su questo tappeto.
Io non sono del profondo né dell’oltre.
io non sono dell’India o della Cina,
di Bulghar o di Saqsin.
Io non sono del regno dell’Iraq
né della terra del Khorasan.
Io non sono di questo mondo né dell’altro,
non del cielo né del purgatorio.
Il mio luogo è il senza luogo,
la mia traccia è la non traccia.
Non è il corpo e non è l’anima,
perché appartengo all’anima del mio amore.
Ho riposto la dualità
e visto i due mondi come uno.
Uno io cerco, Uno conosco.
Uno io vedo, Uno chiamo.
Egli è il Primo, egli è l’Ultimo.
Egli è l’Esterno, egli è l’Interno.
Non conosco che Hhuu, nient’altro che lui.
Ebbro della coppa d’amore,
i due mondi mi scivolano dalle mani.
Non mi occupo di nient’altro
che divertimenti e bere forte.
Se una volta nella vita ho trascorso un instante senza te,
mi pento della mia vita da quel momento in poi.
Se una volta in questo mondo
otterrò un istante con te,
mi metterò i due mondi sotto i piedi
e danzerò eternamente di gioia.
Oh Shams di Tabriz, sono così ebbro in
questo mondo
che salvo la baldoria e l’ebbrezza
non ho storie da raccontare.
Gialal Al-Din Rumi
Poesia del: 25 Maggio 2019
SILENZIO DELL’UNIVERSO
La luce annunzia, precede,
la luce insegna, concede,
si diffonde
nello spazio degli occhi, nel cuore,
è tramite d’Amore, foce di verità.
Nessuno si accorge che la luce
si muove, scorre e avvolge,
colma il creato e sconvolge,
chi il movimento ignora:
indica ciò che è.
E tu, creatura smarrita,
distingui con la luce la vita,
l’essere da ciò che non è.
Cesare Viviani
Poesia del: 24 Maggio 2019
ASSENZA
Dovrò rialzare la vasta vita
che ancora adesso è il tuo specchio:
ogni mattina dovrò ricostruirla.
Da quando ti allontanasti,
quanti luoghi sono diventati vani
e senza senso, uguali
a lumi nel giorno.
Sere che furono nicchia della tua immagine,
musiche in cui sempre mi attendevi,
parole di quel tempo,
io dovrò frantumarle con le mie mani.
In quale profondità nasconderò la mia anima
perchè non veda la tua assenza
che come un sole terribile, senza occaso,
brilla definitiva e spietata?
La tua assenza mi circonda
come la corda la gola
il mare chi sprofonda.
Jorge Luis Borges
Poesia del: 23 Maggio 2019
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il “tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci a domani.
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all’angolo della strada mi fermerò,
a quell’angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
JULIO CORTAZAR – Le ragioni della collera
Poesia del: 22 Maggio 2019
IN TE LA PAROLA
In te la parola
è fuori dal suo dirsi
già parlata e ancora muta
scuote il tuo silenzio
e mi raggiunge.
Fluttua la tua voce in me
e ciò che trattieni
è con me
nell’assoluta assenza di me.
Non corro più per raggiungere
un me stesso errante.
Morirò senza saperlo
o sono già morto
nell’ononimo abbozzo
del tremore del mio corpo.
La tempesta perfetta – Bonifacio Vincenzi