Tutti i giorni quando usciamo di casa, osserviamo intorno a noi una marea di piante, che possono essere coltivate o molto spesso spontanee. La terra ci dona un vasto menù variegato, che va oltre al solito orto che comunemente si realizza per coltivare verdure o altro. Nei campi sono numerose le piante spontanee commestibili, come se avessimo di fronte a noi, un’enorme tavola imbandita, che spetta di essere consumata.
Fin dai tempi antichi, per le famiglie contadine era normale uscire di casa a raccogliere le Erbe selvatiche, piante rustiche, resistenti e difficili da distinguere nella vegetazione. In effetti, onde evitare un intossicazione alimentare, che può essere a seconda dei casi più o meno grave, si agisce con conoscenza e molta attenzione. Rispettando gli equilibri della natura e degli animali che la vivono.
COMMENSALE. Girovagando nell’aperta campagna, si trovano tanti tipi diversi di piante commestibili. Alcuni esempi sono il Finocchio selvatico e la Camomilla, noti per gli infusi. La Portulaca e la Cicoria selvatica, verdure che si possono mangiare crude o la Cipolla selvatica e la Menta, spezie che fanno parte della nostra arte culinaria. Molto diffusi in vaste aree sono gli Asparagi e il Carciofo selvatico, quest’ultimo molto apprezzato per il suo gusto, spesso confuso col Cardo Mariano, in quanto facendo parte della stessa famiglia delle Asteracee, sono molto simili, per via delle spine e del fiore. Entrambi vengono usati in ambito medicinale, soprattutto il Cardo, per il suo principale impiego di Pianta Officinale.

Distribuita in tutta l’area del Mediterraneo, dalle zone collinari fino a livello del mare, si distingue per le sue caratteristiche foglie con le venature di colore bianco, piene di spine all’estremità e per il fiore, con i petali a filamento violacei, in cui alla base non mancano le grosse spine triangolari. Essa è considerata un pianta medicinale. Le attività benefiche di questo vegetale, riguardano soprattutto il fegato.
COS’È UNA PIANTA OFFICINALE? In generale, ogni cibo che ci offre il terreno, ha le proprie caratteristiche benefiche più o meno importanti. Le piante officinali si distinguono per la superiore importanza e incidenza, che hanno in modo particolare sull’organismo. Da come ci suggerisce il nome stesso (officinale), queste vengono utilizzate in officine erboristiche o farmaceutiche, per estrarne tramite lavorazioni i principi attivi, producendo così oli e farmaci, pronti per essere utilizzati per vari scopi. Per cui, sono chiamate anche piante medicinali, in quanto sono riconosciute dall’organizzazione mondiale della sanità, come precursori di fini terapeutici.

Invece viene detta pianta aromatica, se la pianta officinale si distingue dalle altre per la peculiarità degli aromi, ricchi di odori piacevoli e di oli essenziali, utilizzati in ambito cosmetico, tipo profumi o creme ecc. ma anche per la preparazione di bevande, come i liquori o per la cucina con le spezie. Un esempio lo è il Rosmarino, considerata un pianta aromatica, che fa altrettanto parte delle piante officinali. In effetti, si deduce subito dal suo nome scientifico, Rosmarinus officinalis. Basti pensare all’odore che emana, straordinario. Per dire, anche le Api impazziscono per il nettare dei suoi piccoli fiori, dove c’è rosmarino ci sono loro, naturalmente durante il periodo di infiorescenza che varia dalla primavera a fine estate, quando il clima è mite. Siccome è una pianta legnosa e perenne, i rametti si possono raccogliere in qualsiasi momento anche e soprattutto durante la fioritura, in alternativa si aspetta che finisca oppure si sfoltisce la pianta senza alcun problema. Se i fiori glieli lasciassimo alle nostre amiche Api, che meritano tutto il rispetto di questo mondo, sarebbe decisamente meglio.
ABITUÀTI BENE. Se oggi abbiamo bisogno di un qualcosa, si ha tutto a portata di mano nel minor sforzo possibile, basta andare in un supermercato e si trova di tutto. Nessuno vuole tornare all’età della pietra, ci mancherebbe, in questi tempi è lecito sfruttare le comodità che abbiamo. Però la situazione che gira intorno al comparto agroalimentare sta degenerando, sembra proprio non riuscire a fare a meno della plastica, un componente che è la causa maggiore dell’inquinamento dei Mari e dei Terreni, praticamente è dappertutto. Addirittura si vendono frutti già sbucciati e rinchiusi nelle plastiche, sembra surreale ma è cosi. Per ciò, si dà un calcio alla pigrizia e si esce fuori dalle mura, la spesa a volte si può fare responsabilmente, magari facendo anche attività fisica in buona compagnia.
FDM