KARMA

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Il flebile ronzio di una vespa
rompeva il silenzio
di una calda giornata d’agosto

Guardavo le ali sfregarsi
veloci, vivaci, disfarsi
del vuoto nello spazio fecondo

in tondo, intorno

vuoto

Enormi casali di campagna
vessati dal flebile ronzio di una vespa
in una calda, torrida giornata d’agosto

Un altro rumore ruppe il silenzio

Un uomo in corsa, con luride vesti,
ferito, esangue, con urla mesti
gridava: Aiuto, Aiuto, Soccorso

Un cane, feroce, ringhioso, l’aveva morso
Il poverino spaurito per giunta
si dirigeva al casale, alla porta
di nulla aveva colpa

Passeggiava distratto fischiando
quando un cane gli si pose accanto
lui si sedette per ammansirlo

La bestia, beffarda vile e crudele
forte di mole e piena di fiele
non aspettava altro che aggredirlo

di quell’uomo si voleva burlare

Il flebile ronzio di una vespa
rompeva il silenzio
di una calda giornata d’agosto

si dirigeva verso un cane, quel cane
feroce, ringhioso, rabbioso
e lo pungeva, fastidioso

infastidita dal suo latrare

Pungente vendicatrice
ho visto la vespa lavare l’onta,
dell’uomo per giunta

che ignaro l’evento racconta

La voglia di riscatto permane
da solo non era quell’uomo

qualcuno altro per lui lo può fare
qualcun altro per lui riesce
qualcun altro per lui agisce

qualcun altro lo redimerà

succederà

il flebile ronzio di una vespa
rompeva il silenzio
di una calda giornata d’agosto

il latrare di un cane
le urla di un uomo
fendevano l’aria tutt’intorno con acuto suono

in una calda giornata d’agosto
cosa ho fatto di male per non poter riposare

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