Incendi – E’ nostro dovere prevenirli

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La stagione calda avanza, il sole si fa più intenso e i periodi di siccità diventano sempre più frequenti. Nei campi, dopo la primavera, caratterizzata dalle temperature in crescita e dalle abbondanti piogge, l’erba smette di crescere alta e vigorosa diventando secca e appassita, al di sotto degli arbusti e degli alberi che continuano la loro vegetazione resistendo al gran caldo dell’estate. C’è chi si cimenta subito alla pulizia e alla rimozione della vegetazione indesiderata per la coltivazione o nei giardini, iniziano gli interventi di sfalcio dell’erba alta e le amministrazioni di competenza provvedono al servizio di taglio dell’erba ai margini delle strade e nei parchi.

A volte, per via dei ritardi delle amministrazioni, per la negligenza dei giardinieri che non sanno come smaltire gli sfalci e le potature, per l’ignoranza dei contadini che non hanno altro modo di eliminare l’erbaccia secca dai loro campi o sul margine della strada, si preferisce dare fuoco per disfarsene in maniera veloce e a costo zero. Nei migliori dei casi, il fuoco viene domato nonostante le nubi di fumi tossiche respirate dai vicini e il pericolo provocato agli automobilisti. Ma molto spesso, questi fuochi divampano in veri e propri incendi che si propagano nei boschi e nei terreni, divorando tutto ciò di secco capiti sul loro cammino, rischiando di arrivare al ridosso dei centri abitati mettendo a rischio, non solo la vita di poveri animali e del loro habitat naturale, ma anche di persone.

Incendio 2 Agosto 2019 – Cassano Allo Ionio

Il dramma nasce quando si sottovaluta la fievole e controllata fiamma che fuoriesce da un accendino o da un fiammifero e non si considerano gli effetti che può provocare. Infatti un fuoco ha bisogno di tre ingredienti: il combustibile, quale può essere l’erba secca, la legna, gli alberi; il comburente, quale l’ossigeno, contenuto nella comune aria che respiriamo; un innesco di calore, quale la fiamma di un accendino, una scintilla, o una qualsiasi fonte di calore. Al netto di ciò, è comprensibile come il vento sia promotore degli incendi, assicurando un’abbondante e inesauribile fonte di ossigeno, oltre a trasportare nuovi inneschi (scintille, fili d’erba accesi) in nuove zone da bruciare. Per questo è importantissimo evitare di accendere barbecue, falò, fuochi in generale, in giornate ventose vicino a potenziali combustibili: anche il falò in spiaggia può essere un grande rischio se il vento è diretto verso la pineta, ad esempio.

Incendio 2 Agosto 2019 – Santuario Madonna della Catena

L’innesco può essere rappresentato anche dalla marmitta dell’auto calda vicino l’erba secca, il mozzicone di sigaretta gettato a terra o dal finestrino dell’auto, rifiuti di vetro abbandonati per effetto lente, operazioni di saldatura, scintille di natura elettrica ecc. Questi ricadono nei casi di incendi nati per mano dell’uomo in maniera involontaria. Ancor più gravi sono gli incendi dolosi, innescati volontariamente, che sia per ripulire il terreno dall’erba secca, o per puro divertimento, per interessi economici o addirittura per provocare volutamente danni a persone o cose. Qui si aprirebbe un discorso a parte, di diversa natura e molto articolato, poiché chi commette tali delitti è cosciente delle sue azioni e quindi pienamente meritevole di provvedimenti penali estremamente severi.

Negli ultimi 50 anni i suoli boschivi in Italia sono raddoppiati di superficie, perciò la prevenzione degli incendi deve intraprendere un percorso di aggiornamento e potenziamento, per preservare gli habitat di specie animali selvatiche, importanti per il giusto equilibrio naturale. Ciò significa agire del rispetto dell’ambiente e fare attenzione alle nostre azioni pensando agli effetti catastrofici che possono causare, adottando piccoli accorgimenti, come evitare di appiccare fuoco dove non si ha a disposizione dell’acqua per domarlo, quando c’è del vento anche debole, in luoghi dove può causare fastidio o problemi ad altri esseri viventi, persone, animali o alberi.

La prevenzione è la prima arma contro gli incendi, ma quando si arriva troppo tardi c’è ancora qualcosa che si può fare. Innanzitutto segnalare il fatto alle autorità competenti (chiamare il 115, numero nazione di intervento dei Vigili del Fuoco), tentare di intervenire per spegnere l’incendio solo se in presenza di una via di fuga (una strada o un corso d’acqua): con le spalle al vento, con una frasca o un ramo verde o con una riserva d’acqua per soffocare il fuoco, aggirandolo ai fianchi dove ha meno intensità; perché prima si interviene, maggiori sono le probabilità di spegnerlo.

Francesco Marsiglia

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