Qui,
sulla palpante tempia
della crapulata vita
di crepuscolo vestita
intonato dallo spirto
Echeggia il campanile
Echeggia un coro arcano
Calpesta il suol profano
Ma ivi vi arrisecca.
O sabbia di deserto
D’arsura mi disseti
A te gli armenti inquieti
Mugghiar di speme fu.
A te che nulla fiore
E pascoli compagni
E cocciglie gli risparmi
Ma tenebre di stelle
Ciò solo ci relinqui
Clessidra gretta e iniqua
In requie la reliquia
Mi sgranuli dal sangue
Prometti messi pingui
Ma nulla poi rivanghi
Nemica dei solinghi
Al riarso vento brullo,
In morte delle stelle, alle tenebre degli astri
Con gli astri…
mi ristagni.