Il giradischi è un sistema di riproduzione sonora che permette di ascoltare la musica in modo analogico, utilizzando dei dischi comunemente chiamati vinili.
Il vinile è un disco sul quale sono stati incisi dei solchi corrispondenti alle differenti frequenze acustiche che compongono la musica che ascolteremo.
Esistono vari formati di vinili, i più comuni sono i 33 e 45 giri, ed infine i 78 giri ormai non più in uso da più di mezzo secolo. Questi numeri, “33-45-78 giri”, stanno ad indicare la velocità di riproduzione o rotazione al minuto del disco.
Ma partiamo dalla nascita del giradischi: è quindi dal XIX secolo, dove il tedesco Emile Berliner sostituì il cilindro di un fonografo (in basso a sinistra) con un disco grammofonico, da qui nacque il grammofono (in basso a destra), successivamente evolutosi in Giradischi.
All’epoca i grammofoni avevano entrambe le funzioni di registrare e riprodurre musica. Oggi la funzione dei giradischi è quella di sola riproduzione della musica incisa sui vinili, tramite una puntina “pick-up” che, strisciando su dei solchi, traduce l’incisione del vinile in frequenze acustiche poi successivamente elaborate da un amplificatore, ed infine inviate alle casse per essere trasformate in suono.
Negli ultimi periodi il Giradischi ha avuto un suo ritorno, infatti circa dal 2010 a questa parte si sono registrati degli incrementi sulle vendite in tutto il settore che riguarda il Giradischi/Vinili/Impianti/Hi-Fi/ecc…
Proprio per questo tante persone vogliono informarsi e conoscere il mondo del Giradischi, tante persone li comprano anche senza sapere come funziona… Bene, oggi in questo articolo parleremo sia della storia e del funzionamento del giradischi, ma anche della sua installazione e calibrazione.
In mercato esistono vari tipi di giradischi, ma quasi tutti sono composti dagli stessi componenti, ad esempio un giradischi con trasmissione a cinghia sarà composto principalmente da:
– Un motore che genera potenza attraverso l’elettricità e si occupa di far ruotare il piatto su cui verrà posto il vinile.
– Una cinghia generalmente in gomma, che si occupa di trasferire il moto di rotazione dal motore al piatto.
– Un braccio generalmente collegato al corpo “base” del giradischi, che attraverso un meccanismo gli permette la rotazione sia in verticale che in orizzontale, ed anche la capacità di isolare rumori e vibrazioni che provengono dall’esterno. Inoltre si occupa anche di sostenere la testina di lettura (comunemente nota come “puntina”).
– Una Puntina o Testina di lettura “Pick Up” che si occupa di generare delle vibrazioni emesse dallo sfregamento tra i solchi del vinile ed essa, e di trasferire questa vibrazione ad un amplificatore. I tipi di puntine si dividono in (MM) ed (MC):
- Il primo, (MM), sta per Moviment Magnet, ovvero Magnete Mobile. Essa funziona appunto per il principio del magnete mobile, dove lo stilo (ovvero la parte che sfrega sul vinile) è collegato tramite il cantilever ad un magnete permanente che si muove attraverso degli avvolgimenti (bobine) di filo.
- Il secondo, (MC), sta per Moviment Coil, ovvero Avvolgimento (bobina) Mobile. Essa funziona al contrario del MM, infatti in questo caso sono gli avvolgimenti di filo ad essere collegati al cantilever (quindi allo stilo) ed a muoversi tra i magneti permanenti che restano fissi.
– Un Piatto che oltre ad alloggiare il nostro vinile, si occupa anche di mantenerlo stabile ed in asse durante la riproduzione.
– Una Base (o Corpo) che ospita tutti i componenti elencati qui sopra, ma si occupa anche di isolare tramite dei piedini antivibrazione il giradischi dal mondo esterno. Ci sono diversi tipi di piedini: alcuni sono a punta, così che la superficie di contatto tra il nostro mobile (o una qualsiasi superficie di appoggio) ed il nostro giradischi sia minore… altri utilizzano dei piedini con molle al loro interno, che vanno ad ammortizzare eventuali movimenti o vibrazioni che provengono dall’esterno.
– Il Tappetino che serve ad ammortizzare i movimenti che provengono dal mondo esterno, ma anche ad assicurare attrito al vinile in fase di riproduzione senza danneggiarlo. Solitamente quelli che troviamo in dotazione nei nostri giradischi sono in gomma, ma esistono anche in sughero, in feltro o in altri materiali antistatici, con disegni, loghi e scritte di vario genere.
Oltre a questi componenti troviamo anche vari componenti elettronici, come schede audio, regolatori di velocità, interruttori per accendere e spegnere il dispositivo ed altri componenti esterne come il porta-testina, il proteggi-puntina, l’adattatore per i 45 giri, ecc…
Per far si’ che il nostro giradischi riproduca la musica incisa sul nostro vinile in modo corretto abbiamo bisogno di calibrare alcuni parametri.
Solitamente i parametri da calibrare sono due: la Tracking Force, ovvero la forza che la puntina imprime sul disco, e l’Anti-skating.
La Tracking Force si calibra tramite un contrappeso installato all’estremità posteriore del braccio (vedi foto in basso a sinistra), dove ruotando andiamo a regolare la “forza” da dare alla testina. Questa varia in base al tipo di testina che montiamo, solitamente infatti i produttori di testine indicano il peso in grammi (g) da dare ad essa.
Prima di dare il peso giusto alla testina bisogna però allineare il braccio in modo orizzontale al piatto, a tal punto da avere un braccio che fluttui nell’aria ma che non tocchi la superficie del piatto. Per fare ciò, agiremo sempre sul contrappeso, ruotando in senso orario o antiorario in base alle nostre esigenze, fin ad ottenere il risultato elencato sopra.
Una volta effettuata questa procedura si passa al Fine-Tuning (Calibrazione di fino) del Tracking Force. Per fare ciò possiamo utilizzare dei Tester che ci semplificano questa operazione. Il tester (foto in basso a destra) non è altro che un bilancino che comunemente misura un range 0÷8 grammi, segnando anche il centigrammo (0.01 g).
Una volta a disposizione del tester, avendo già portato il contrappeso alla misura raccomandata per la nostra puntina, basterà posizionare la puntina sul piano del bilancino, abbassare tutto il braccio come se dovessimo ascoltare un disco ed andare a misurare se effettivamente i grammi indicati sul nostro tester corrispondono ai grammi indicati sulla nostra testina.
Ora ci tocca regolare l’Anti-Skating.
L’anti-skating è un meccanismo che va a compensare la forza centripeta che agisce sul
braccio e che “spinge” quindi il braccio verso il centro o all’esterno del disco.
Solitamente la manopola per regolare l’anti-skating è posta di fianco o nelle vicinanze del braccio. Ci basterà ruotare la manopola con lo stesso peso dato alla puntina. Ad esempio, se diamo 2 g alla puntina, andremo a ruotare la manopola dell’anti-skating fin al numero 2.
Ma delle volte non è cosi, infatti in alcuni giradischi, regolando l’antiskating con lo stesso valore del peso dato alla puntina, non avremo un braccio perfettamente stabile, bensì vedremo che il braccio del giradischi non segue precisamente i solchi, ma salta per l’eccessiva o l’insufficiente opposizione alla forza centripeta che agisce sul braccio.
Una volta eseguite queste azioni, avremo un giradischi pronto per ricevere il nostro amato vinile. E’ importante però posizionare il giradischi su un piano regolare ed in bolla, tenendo conto che non sia esposto ad eccessiva polvere. Infatti solitamente sul giradischi è presente una copertura, che protegge il dispositivo proprio da polvere o altri agenti esterni che potrebbero andare a comprometterne l’uso.
Oggi esistono anche giradischi che installano una copertura morbida, anziché rigida. Qui, tra gli audio-fili, ci sono varie scuole di pensiero sull’utilità della copertura morbida, ma una cosa è certa: il giradischi va tenuto coperto e con cura.
Detto ciò, passiamo ai dischi. Come detto in precedenza, esistono vari formati di dischi. I più comuni sono i 33 ed i 45 giri, i 78 giri lo erano fino agli anni 50.
Il primo formato fu proprio il 78 giri, inventato sempre da Emile Berliner nel 1889. Questa tipologia rimase uno standard fino al 1940, aveva dei solchi molto grandi ed un diametro di 25 cm. Esso era stampato su vari materiali tra cui anche lamina di metallo rivestita di cera, ma in seguito la gommalacca divento il materiale più comune per la realizzazione di questi dischi. Poi durante e dopo la seconda guerra mondiale, visto che le forniture di gommalacca erano poche, iniziarono a stampare alcune copie
in Vinile.
Successivamente, nel 1948, la Columbia Records fece uscire le prime copie in vinile a 33 giri, chiamati anche LP, e soppiantò progressivamente il 78 giri in gommalacca.
Il 33 giri diventò il formato standard su cui incidere musica, venne usato inizialmente per pubblicare opere liriche per poi prendere piede nel mercato intorno agli anni 60, dove già gli artisti sceglievano questo formato per pubblicare le loro canzoni. Questo formato portò un innovazione, perché oltre ad offrire una stabilità maggiore del 78 giri per via della velocità minore, era caratterizzato da un solco molto più piccolo (tre volte più piccolo del 78 giri), e questo permetteva di incidere molta più musica in un solo disco con una durata di circa 30 min. Infatti la sigla LP deriva proprio da Long Playing.
Il formato 45 giri invece si afferma in Italia intorno agli anni 50, veniva usato sopratutto per pubblicare i nuovi singoli dei vari artisti, per registrare documenti sonori, ma erano molto diffusi anche nei Jukebox.
Una caratteristica del 45 giri è quella di avere una sola canzone per lato.
Per la riproduzione di questo formato, su un giradischi comune, oltre a selezionare una velocità di 45 giri al minuto, abbiamo bisogno di un adattatore, perché a differenza del 33 o del 78 giri ha comunemente il foro centrale di diametro più grande. Mentre il suo diametro esterno è di 17,5 cm.
Arrivati a conclusione ci si pone una domanda spontanea, ovvero: perché ascoltare musica in modo analogico, attraverso un giradischi e dei vinili?
A mio parere, ascoltare musica attraverso un giradischi, non è come ascoltare musica attraverso la radio, una musicassetta, un cd, o tramite un servizio di music streaming.. potremmo stare qui a parlare del solito dibattito tra “Qual’è migliore? Vinile o cd?”, ma non sono un tecnico o un audio-filo, quindi dirò semplicemente quello che penso a riguardo. Ascoltare musica attraverso un vinile a mio parere è molto di più che ascoltare musica, perché oltre alla qualità audio, che in alcuni casi può essere migliore della musica in digitale, ogni singola nota, ogni melodia ed ogni assolo di chitarra risultano a mio parere essere più caldi e più avvolgenti. Visto che ancora oggi gli artisti scelgono di vendere la loro musica in formato LP, io credo dovremmo cogliere l’occasione di riscoprire questo tipo di riproduzione musicale, con caratteristiche e qualità sicuramente da non sottovalutare, ma sopratutto che riesce a trasmettere molte più sensazioni rispetto al solo ascolto di una canzone. Arrivare a casa, prendersi del tempo per ascoltare un vinile del vostro cantante o gruppo preferito, non solo vi darà gioie ed emozioni a livello di qualità musicale o di testo, ma vi darà anche un momento in cui staccherete tutto, lascerete i vostri pensieri alle spalle per godervi il vostro momento musicale, in un atmosfera fatta dal coinvolgimento di più sensi, come per esempio l’aspetto visivo con le spettacolari copertine e booklet dedicati ad ogni disco, che il cd o i servizi di music streaming non riusciranno a donarvi.