I MURI DI BELFAST E NON SOLO

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I muri sono lì che ci guardano ancora.
Non si destano preoccupazione,
se ne stanno a banchettare con i cancelli,
sicuri che non si apriranno nemmeno quelli.
Difficile pensare come solo un muro sa fare.
Difficile poi immaginare quante ferite egli ha da sopportare.
A volte scudo, a volte nudo.
Gli basta stare lì a mitigare.
La perenne condanna a spezzare.
Ma di notte,
quando tutto acquista un significato,
c’è chi lo guarda e ci vede solo un bel porticato.
Come se in realtà
un filo spinato
fosse parte di un giardino incantato.
Colori, arte e graffiti gli si buttano a capofitto,
come se quella calce schivasse un conflitto.
I loro scheletri sudano insane contraddizioni,
le crepe sono complici di aspiranti visioni.
I muri non sanno dove abitare.
Con la loro frequenza ti fanno tremare.

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