Dichiarazione e Costituzione. Due facce della stessa medaglia

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La Dichiarazione universale dei diritti umani e la Costituzione italiana educano, attraverso ideali comuni, alla convivenza sociale e al rispetto della libertà umana. Tra le due vi sono delle corrispondenze:

-Gli articoli 1, 2, 6, 7, 8, 22 (D) si rifanno all’articolo 3 (C). Questi garantiscono la pari dignità e i pari diritti senza distinzione di alcun genere; l’uguaglianza dinanzi alla legge e il riconoscimento di una personalità giuridica; il ricorso a competenti tribunali per garantire la sicurezza sociale e la rimozione degli ostacoli per lo sviluppo della persona umana.

– Gli articoli 14, 15 (D) si rifanno all’articolo 10 (C). Questi garantiscono il diritto d’asilo e di relativa cittadinanza, se non per reati contrari ai principi delle due carte.

– Gli articoli 3, 4, 9 (D) si rifanno all’articolo 13 (C). Questi garantiscono la libertà personale, ripudiano la schiavitù, puniscono la detenzione, se non per atto giuridico.

– L’articolo 12 (D) si rifà all’articolo 14 (C). Tale garantisce l’inviolabilità del domicilio e della vita privata.

– L’articolo 13 (D) si rifà all’articolo 16 (C). Tale garantisce la libertà di movimento fra paesi diversi.

– L’articolo 20 (D) si rifà all’articolo 17 (C). Tale garantisce il diritto di associazione pacifica.

– Gli articoli 18, 19 (D) si rifanno all’articolo 21 (C). Questi garantiscono la libertà di pensiero, di opinione e di diffusione di questi.

– Gli articoli 5, 10, 11 (D) si rifanno all’articolo 27 (C). Questi stabiliscono che la responsabilità penale è personale, inoltre l’imputato sarà considerato innocente finché un’udienza non lo reputerà colpevole. Le pene devono rientrare nel senso di umanità e garantire la rieducazione.

– L’articolo 16 (D) si rifà all’articolo 29 (C). Tale riconosce i diritti della famiglia, come società fondata sul matrimonio, e garantisce eguali diritti ai coniugi.

– L’articolo 27 (D) si rifà all’articolo 33 (C). Tale garantisce la libertà della vita culturale del cittadino, in termini di arte e scienza.

– L’articolo 26 (D) si rifà all’articolo 34 (C). Tale garantisce il diritto all’istruzione e la gratuità e l’obbligatorietà della scuola fino a una certa età(8 anni per la Costituzione).

– Gli articoli 23, 24, 25 (D) si rifanno all’articolo 36 (C). Questi garantiscono il diritto di retribuzione sufficiente al mantenimento dignitoso della famiglia e il diritto a riposo e ferie.

– L’articolo 23 (D) si rifà all’articolo 39 (C). Tale stabilisce la libertà dell’organizzazione sindacale.

– L’articolo 17 (D) si rifà all’articolo 42 (C). Tale garantisce l’inviolabilità della proprietà privata.

– L’articolo 21 (D) si rifà all’articolo 48 (C). Tale stabilisce il voto come dovere e diritto civico.

– Gli articoli 28, 29, 30 (D) si rifanno all’articolo 54 (C). Questi stabiliscono il dovere di essere fedeli ai principi elencati, riconoscono i doveri dei cittadini verso la comunità e l’impossibilità di distruggere le libertà e i diritti elencati.

Credo che entrambe le Carte si prendano cura concretamente della stabilità della comunità e della dignità del cittadino inteso come essere umano. Considero, però, fondamentale che i cittadini non godano solamente dei diritti, ma che essi si adoperino per la realizzazione dei doveri. Affinché sia possibile la realizzazione degli ideali di queste due Carte, e conseguenzialmente una politica di intercultura (per la nascita di un’unica Società Aperta Globale) è necessario la collaborazione attiva di ognuno di noi alla vita politica del paese e allo sviluppo della comunità.

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