La guerra civile spagnola ebbe inizio in seguito alle elezioni del 1936 che portarono al potere le sinistre unite in un Fronte Popolare composto da repubblicani, socialisti, comunisti e anarchici. Ad esse si ribellarono diversi reparti dell’esercito nel movimento noto come l’Alzamiento, guidati dal generale Francisco Franco. Egli riunì in una coalizione di destra i monarchici, i cattolici tradizionalisti e la Falange(fascisti).Tale scontro prefigurò gli schieramenti della II guerra mondiale, poiché ebbe risonanza internazionale. Francia e Gran Bretagna non si schierarono per paura che il governo repubblicano di sinistra sfociasse in una variante filosovietica. Italia e Germania invece intervennero a favore di Franco(ricordiamo in particolare i bombardamenti della Luftwaffe, l’aviazione tedesca) e infine l’Unione Sovietica intervenne in aiuto dei comunisti attraverso l’internazionale comunista e la fondazione di Brigate internazionali. Gli anarchici ebbero un ruolo chiave nella sconfitta della sinistra dal momento che, con l’intervento dell’unione sovietica, nacquero scontri interni con i comunisti. Infatti questi iniziarono a lottare per la difesa ideologica della repubblica contro il fascismo e dunque secondo gli anarchici avevano perso di vista il reale obiettivo cioè la collettivizzazione delle terre.
Camillo Berneri è uno degli eroi a cui la storia non ha reso riconoscenza. Ucciso nel 1937 dai comunisti stalinisti durante la battaglia avvenuta a Barcellona nelle giornate di Maggio, egli fu uno dei più grandi attivisti anarchici tanto che in nome dei suoi ideali dovette espatriare. Si rese protagonista durante la guerra civile spagnola grazie alla sua attività pubblicistica con la quale sostenne la CNT. Egli si batté per la connessione tra guerra e rivoluzione e criticò il carattere gerarchico della dittatura del proletariato dei bolscevichi ironizzando sul fatto che essa diffondeva solo un’idea attendistica di rivoluzione. Inoltre trovò nella disorganizzazione della comunità anarchica la causa del mancato radicamento nella società. Senza dubbio uno degli uomini più coraggiosi del panorama politico italiano e uno dei pochi capaci di autocritica in virtù di un progresso civile.