Accedemia d’Incidenza

INTRODUZIONE:

Laddove la galassia del virtuale cadenza il suo respiro sul dirompente moto liquido, le cui particelle si diffondono con la schizofrenia entropica del web e la velocità impera inarrestabile con tendenza omnipervasiva, l’indisposto consumatore di tasti stira i suoi contorni dilatandosi asintoticamente sino alle più remote periferie di tale spazio indefinito. Le nefaste conseguenze di tale brama sullo sfondo di un trapasso di (dis)informazione quasi fosse uno snaturato rimasuglio dell’esemplare Agorà, si traduce nell’affermazione del tutto con l’assorbimento del niente. A questa meccanica perpetua portata sotto il lume della nostra coscienza, la missione Angolo d’Incidenza, fin dalle sue primigenie estrinsecazioni, ha voluto insorgere e ribellarsi, cercando di imporre un fuso orario, regolato sul cigolio di ingranaggi tanto più lenti quanto poderosi sono nel loro rotare. Tale missione non si risolve nella sua messa a battesimo, ma riporta la sua solida architettura dal mondo virtuale a quello reale, assecondando l’irrefrenabile esigenza d’impiantare, anche e soprattutto nel dominio fisico, quei pilastri che ne hanno sorretto l’ordine e permesso il crocevia di saperi. La necessità è ricamata nelle trame del detto progetto il quale ispira la sua ragion d’essere al bisogno di disciplinare il caotico virtualismo dell’ubiquitario con la cosmetica pregnanza dell’ubicazione. Tale ubicazione vuol sorgere destinata e definita sotto una feconda e rigogliosa onomastica: Accademia d’Incidenza

PRINCIPI FONDAMENTALI:
  • Gratuità del sapere
    Il sapere, in quanto nutrimento essenziale dello spirito umano non è soggetto a mercimonio.
  • Educazione sostanziale
    L’educazione sostanziale è volta a smantellare la sostanza del formalismo a servizio della forma della sostanza. Per forma della sostanza si intende il livellamento fra le parti educative nel segno di un fine condiviso di concrescita sinodale, dove le simmetrie si disegnano e ridisegnano in base all’esigenze estemporanee maturate dall’interazione intellettuale e dal rispetto e dall’ascolto empatico, subordinando i formalistici ruoli al sostanziale perseguimento del sapere. La cifra è la coeducazione: Docere ergo Discere
  • Umanesimo
    A dispetto dell’antropocentrismo dove la topologia concettuale configura l’uomo autoreferenziale con il suo sistema orbitale, per umanesimo si intende un uomo policentrico ma universale che raccolto il suo viatico si incammina empaticamente verso ciò che è altro, ed ivi, riconosce se stesso.
CONCLUSIONI:

Codesti principi sono la naturale e fisiologica espressione di qualsivoglia spirito a
costante cimento con l’inappagabile ricerca nutrita da un conato incessante, orientato verso una rinascita spirituale che riesca a lumeggiare i secoli bui di questo moderno media-evo. La fiaccola di tale speranza fiammeggia consumandosi nel dialogo e nel confronto stimolando la partecipazione democratica, si arroventa nel coraggio esortando all’azione e divampa nella diligenza accaldando una dimensione di libertà.